Zverev e i suoi fratelli: i tennisti criticano l’occhio di falco sulla terra battuta

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A Madrid, il tedesco ha immortalato un momento controverso con il suo smartphone, dopo aver notato un colpo nettamente fuori, nonostante il giudice elettronico avesse decretato il contrario. La situazione ha suscitato reazioni anche da parte di altri atleti, tra cui Aryna Sabalenka e Arthur Fils, che hanno messo in discussione l’affidabilità della tecnologia introdotta 18 anni fa, ora alle prime esperienze sulla terra rossa.

Il caso di Zverev e la tecnologia contestata

Il 28 aprile 2025, durante un incontro al torneo di Madrid, Alexander Zverev ha sollevato un acceso dibattito riguardo all’efficacia del sistema di chiamata elettronica conosciuto come “occhio di falco”. Il tedesco, in vantaggio 5-4 nel secondo set contro Alejandro Davidovich Fokina, ha scattato una foto con il suo smartphone dopo aver visto una palla nettamente fuori, mentre il giudice elettronico non era intervenuto, confermando la buona chiamata. Zverev ha quindi chiesto spiegazioni all’arbitro, Mohamed Lahyani, il quale ha ribadito che le decisioni dell’occhio di falco, anche su terra rossa, sono definitive. Nonostante la vittoria finale, Zverev ha condiviso sui social la foto del segno lasciato dalla palla, commentando sarcasticamente sulla decisione discutibile.

Le reazioni dei giocatori

Le dichiarazioni di Zverev non sono un caso isolato. Il numero due del mondo ha espresso il suo apprezzamento per la tecnologia, ma ha sottolineato che l’errore in questa occasione è stato evidente. In conferenza stampa, ha affermato di voler discutere la questione con i supervisori e con l’ATP, evidenziando la necessità di migliorare il sistema. Anche Aryna Sabalenka ha manifestato il suo disappunto durante il WTA di Stoccarda, lamentando chiamate imprecise e documentando con foto un punto che, secondo lei, era chiaramente fuori. A Madrid, Arthur Fils ha descritto l’esperienza come “orribile”, lamentando un servizio che, secondo il video, sarebbe stato in linea, mentre a suo avviso era nettamente fuori. Le sue parole hanno riassunto il malcontento generale tra i giocatori riguardo all’affidabilità dell’arbitraggio elettronico sulla terra rossa.

La storia dell’occhio di falco

L’“occhio di falco”, noto anche come sistema di chiamata elettronica, è stato introdotto nel tennis 18 anni fa, ma solo quest’anno ha fatto il suo debutto sulla terra rossa. La decisione di implementare questa tecnologia è stata influenzata da polemiche emerse durante il match tra Jannik Sinner e Stefanos Tsitsipas a Montecarlo, dove un doppio fallo non rilevato dal giudice di sedia ha suscitato molte critiche. L’errore, commesso dalla francese Aurelie Tourte, ha avuto un impatto significativo sul corso della partita, spingendo gli organizzatori a considerare l’introduzione dell’occhio di falco per evitare simili controversie. Tuttavia, le recenti esperienze sui campi in terra rossa hanno dimostrato che le polemiche continuano a persistere, sollevando interrogativi sull’affidabilità di questa tecnologia in situazioni di alta pressione.