Tiroide: la termoablazione spiegata e le condizioni per la sua applicazione

Il 23 maggio 2025, a Milano, il dottor Giovanni Mauri, responsabile del Laboratorio di Ricerca sui trattamenti mini-invasivi imaging guidati della tiroide presso l’Unità operativa di Radiologia diagnostica e interventistica dell’IRCSS Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio, ha discusso dell’importanza della termoablazione come alternativa alla chirurgia tradizionale per il trattamento delle patologie tiroidee. Questo intervento rappresenta un notevole passo avanti nella cura dei noduli e dei tumori tiroidei, in particolare durante la settimana mondiale della tiroide, che si svolge dal 20 al 25 maggio.

Che cos’è la termoablazione

Il dottor Mauri ha spiegato che la termoablazione è una procedura mini-invasiva che prevede l’inserimento di un ago sottile all’interno della tiroide. Utilizzando una specifica fonte di energia termica, come le radiofrequenze o le microonde, è possibile “bruciare” una parte del tessuto tiroideo, portando alla sua distruzione. Questo metodo consente di ottenere una significativa riduzione volumetrica dei noduli tiroidei benigni e di eliminare il tessuto tumorale, senza la necessità di un intervento chirurgico tradizionale. La tecnica si presenta quindi come un’opzione valida per i pazienti che necessitano di un trattamento efficace ma meno invasivo.

Come si esegue la termoablazione

Il dottor Mauri ha descritto il processo di termoablazione, che viene effettuato in regime di day-hospital. Durante l’intervento, il paziente riceve un’anestesia locale e, se necessario, una leggera sedazione. Dopo la procedura, il paziente viene solitamente dimesso dopo poche ore di osservazione e può riprendere le normali attività quotidiane già dal giorno successivo. Il dottore ha paragonato l’esperienza a quella di una semplice estrazione dentale, evidenziando che, sebbene possa esserci un lieve gonfiore, il recupero è molto più rapido rispetto alla chirurgia convenzionale.

Indicazioni per la termoablazione

Secondo il dottor Mauri, la termoablazione è principalmente utilizzata per trattare i noduli benigni che causano sintomi compressivi o inestetismi. Tuttavia, viene riconosciuta come un metodo efficace anche per alcuni tumori tiroidei di piccole dimensioni. In casi selezionati, è possibile trattare noduli iperfunzionanti, adenomi delle para-tiroidi e metastasi linfonoidali di dimensioni e numero limitati. Nonostante ciò, il dottor Mauri ha sottolineato che circa il 95% dei trattamenti eseguiti riguarda noduli benigni, confermando l’efficacia e la sicurezza della termoablazione come opzione terapeutica.

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Luisa Bergamotto