Un tragico evento ha scosso la comunità di Monreale, in provincia di Palermo, nella notte di sabato 20 gennaio 2025, quando un giovane ha aperto il fuoco in mezzo alla folla, causando la morte di due ventenni e ferendo gravemente altre tre persone. Una delle vittime è deceduta in ospedale a causa delle ferite riportate. Salvatore Calvaruso, un ragazzo di 19 anni, ha confessato poche ore dopo l’accaduto, crollando in lacrime davanti ai carabinieri e sostenendo di aver sparato solo per difendersi.
Il contesto della sparatoria a Monreale
La sparatoria è avvenuta in una zona affollata di Monreale, dove decine di persone erano presenti. Secondo le prime indagini, Calvaruso non era solo; era accompagnato da almeno altri quattro ragazzi provenienti dai quartieri dello Zen di Palermo e Borgo Nuovo. Il giovane aveva preso in prestito un motorino da un amico. Nonostante la sua confessione iniziale, Calvaruso ha successivamente deciso di rimanere in silenzio durante l’interrogatorio, una scelta che potrebbe complicare ulteriormente la sua posizione legale. Attualmente, è l’unico accusato di triplice omicidio, mentre le forze dell’ordine, coordinate dalla Procura di Palermo, stanno cercando di identificare i suoi complici.
Le indagini e le prove raccolte
Le indagini hanno rivelato che almeno due persone avrebbero sparato, con un totale di venti colpi esplosi ad altezza d’uomo. Nonostante la gravità della situazione, l’arma utilizzata da Calvaruso non è stata ancora rinvenuta. Tuttavia, le prove contro di lui sono consistenti. Le immagini delle telecamere di sorveglianza e il riconoscimento da parte di testimoni hanno contribuito a incriminarlo. Inoltre, un amico ha dichiarato di aver prestato il motorino a Calvaruso e di essere stato avvisato da lui poche ore dopo la sparatoria, quando il giovane gli avrebbe chiesto di denunciare il furto del mezzo, ammettendo di aver “combinato un macello”. La gravità delle accuse, che includono strage e detenzione illegale di armi, è sottolineata dal fatto che il bilancio poteva essere ancor più tragico, data l’alta affluenza di persone nella zona.
Le reazioni e le conseguenze
La comunità locale è in lutto e le famiglie delle vittime chiedono giustizia. La madre di Calvaruso ha espresso il suo dolore, affermando che il figlio è stato aggredito e mostrando le ferite riportate. Nel frattempo, un video circolato in rete mostra la rissa che ha preceduto la sparatoria, con ragazzi coinvolti in violenti scontri. Domani, presso la Procura, verrà conferito l’incarico ai medici legali per eseguire l’autopsia sulle vittime. In segno di rispetto, uno striscione è stato affisso su un balcone del pub dove è scoppiata la rissa, recante la scritta: “Non lo spegni il sole se gli spari”, in memoria di Andrea Miceli, uno degli uccisi, che era un giovane calciatore. Anche un sedicenne, estraneo alla rissa, è rimasto ferito nella sparatoria. Ricoverato in ospedale, ha raccontato di essere stato colpito in testa e ha espresso il desiderio di giustizia, sottolineando la sua fortuna di essere ancora vivo.