Il 29 maggio 1985, lo stadio Heysel di Bruxelles divenne il teatro di una delle più tragiche calamità nella storia del calcio. In occasione della finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool, un evento che avrebbe dovuto celebrare il gioco, si trasformò in un incubo, con 39 persone che persero la vita e oltre 600 feriti. Questo articolo ripercorre gli eventi di quel giorno fatale, analizzando le cause e le conseguenze di una tragedia che ha segnato profondamente il mondo del calcio.
I fatti dell’heysel
La finale di Coppa dei Campioni era programmata per le 20.15, ma già un’ora prima, intorno alle 19.20, si verificarono eventi drammatici. Gli ultras del Liverpool, approfittando di una recinzione inadeguata, sfondarono il settore Z, riservato a spettatori neutrali, ma affollato da tifosi italiani. La situazione degenerò rapidamente: la folla in fuga creò una calca mortale, mentre un muro cedette sotto la pressione. Le vittime, tra cui trentadue italiani, quattro belgi, due francesi e un nordirlandese, furono travolte e schiacciate, mentre la polizia, inizialmente assente, intervenne solo in un secondo momento, aggravando la situazione. La mancanza di preparazione e di controllo si rivelò fatale.
Un gesto di eroismo
Tra le vittime si distinse il medico Roberto Lorentini, 31 anni, che, dopo essersi messo in salvo con il padre, tornò indietro per soccorrere un bambino esanime. Purtroppo, entrambi furono travolti dalla folla in fuga. Lorentini fu successivamente onorato con la medaglia d’argento al valor civile, un riconoscimento che sottolinea il suo coraggio in un momento di panico estremo.
La partita e le sue implicazioni
Nonostante la tragedia, la partita si svolse come previsto. Le autorità decisero di far giocare l’incontro per evitare ulteriori disordini, con la Juventus che vinse 1-0 grazie a un rigore di Michel Platini. Questo gesto suscitò polemiche in seguito, poiché i giocatori, ignari della gravità della situazione, festeggiarono la vittoria. Marco Tardelli, uno dei protagonisti, espresse il suo rifiuto di riconoscere quel successo, affermando che non avrebbero dovuto giocare in quelle circostanze.
Le cause della tragedia
Lo stadio Heysel, inaugurato nel 1930, non era adeguato per ospitare un evento di tale portata. Le inefficienze strutturali e la sottovalutazione della sicurezza contribuirono a creare un ambiente esplosivo. Testimonianze di chi era presente parlano di tifosi del Liverpool armati e ubriachi, in grado di introdurre armi all’interno dello stadio senza alcun controllo all’ingresso. La somma di questi fattori portò a una situazione incontrollabile.
Le condanne e le conseguenze
Dopo un lungo processo, la giustizia belga emise condanne, tra cui pene detentive e sanzioni pecuniarie per alcuni hooligans e per funzionari responsabili della sicurezza. Tuttavia, è importante notare che le misure adottate dal governo britannico per combattere la violenza negli stadi furono implementate solo dopo un’altra tragedia, quella di Hillsborough nel 1989. La memoria delle 39 vittime dell’Heysel ha spesso subito strumentalizzazioni, utilizzata in modo inaccettabile per attaccare la tifoseria juventina, un triste epilogo di una tragedia che ha segnato profondamente il calcio e la società.