Il processo che si svolge a Buenos Aires ha portato alla luce rivelazioni inquietanti riguardo alla gestione della salute di Diego Maradona, scomparso il 25 novembre 2020. Il direttore dell’unità di terapia intensiva della Clinica Olivos, Fernando Villarejo, ha testimoniato, accusando i medici personali del leggendario calciatore di aver ostacolato l’intervento di specialisti e di aver preso decisioni discutibili riguardo alla sua cura.
Le rivelazioni del direttore della clinica
Il 30 aprile 2025, Villarejo ha fornito dettagli scioccanti sulle condizioni di Maradona durante il suo ricovero dal 4 all’11 novembre 2020. Durante il processo, ha affermato che, nonostante le gravi condizioni del calciatore, all’interno della stanza di ospedale era permesso tutto, incluso l’ordine di cibo spazzatura come hamburger. Queste affermazioni sollevano interrogativi sulla qualità delle cure ricevute da Maradona dopo l’operazione per la rimozione di un ematoma tra il cranio e il cervello. Villarejo ha sottolineato come la mancanza di controlli e di restrizioni abbia potuto influire negativamente sulla salute del calciatore, già provato da anni di abusi e dipendenze.
Il ruolo dei medici nella gestione post-operatoria
Villarejo ha descritto la sua posizione come quella di una pedina in un gioco di potere tra il neurochirurgo Leopoldo Luque e la psichiatra Agustina Cosachov, responsabili delle decisioni post-operatorie. Ha rivelato che Luque ha impedito l’accesso a medici esterni, come il dottor Mario Schiter, chiamato dalle figlie di Maradona per valutare la situazione del padre. Questo divieto, secondo Villarejo, è stato “strano e intempestivo”, poiché gli specialisti avrebbero potuto suggerire un percorso di riabilitazione più adeguato, lontano dalla casa di Tigre, dove Maradona è deceduto cinque giorni dopo la dimissione dall’ospedale. La testimonianza del direttore ha messo in evidenza le carenze nella gestione della salute del calciatore e ha sollevato interrogativi sulla responsabilità dei medici coinvolti.
La controversa sedazione di Maradona
Un altro punto controverso emerso durante l’udienza riguarda la decisione di sedare Maradona. Villarejo ha dichiarato che l’operazione è avvenuta senza una visita preoperatoria adeguata e che, a pochi giorni dall’intervento, Luque ha ordinato di sedarlo per cercare di disintossicarlo dalle sue abitudini alcoliche. Villarejo ha espresso il suo disaccordo, sottolineando che non era il momento giusto per una tale decisione e che l’ha comunicato a Luque. Ha anche aggiunto che la famiglia di Maradona ha acconsentito alla sedazione, probabilmente per ignoranza o fiducia nei medici. Questa scelta ha destato preoccupazione, evidenziando la necessità di una maggiore attenzione e responsabilità nella cura di un paziente così vulnerabile.
Le testimonianze di Villarejo mettono in luce gravi lacune nella gestione della salute di Diego Maradona, sollevando interrogativi sulle responsabilità mediche e sulle decisioni prese durante i suoi ultimi giorni di vita.