Molina, il tormento del Milan Futuro: “Ero cameriere, al secondo gol ho perso la testa”

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Mentre il pallone si dirigeva verso l’incrocio dei pali, Juan Ignacio Molina ha vissuto un momento di riflessione, riportando alla mente la sua fuga dall’Argentina avvenuta a soli 20 anni, senza vestiti, soldi e documenti. Oggi, il 21 maggio 2025, da Milano, il giovane calciatore celebra la sua straordinaria carriera, culminata in una doppietta che ha portato il Milan Futuro in Serie D e ha garantito la salvezza alla Spal. “Il calcio mi ha dato la felicità”, afferma con emozione.

Un percorso di sacrifici e determinazione

Juan Ignacio Molina ha iniziato il suo viaggio in Europa dalla Spagna, dove ha lavorato come cameriere per sostenere se stesso mentre inseguiva il sogno di diventare calciatore. La sua carriera lo ha visto progredire dall’Eccellenza fino alla Serie C in Italia. Sabato scorso, con due gol in quindici minuti, ha contribuito in modo decisivo alla salvezza della Spal, un traguardo che ha reso orgogliosi i tifosi. “I messaggi dei fan sono stati incredibili, mi sento un eroe”, ha dichiarato, sottolineando l’importanza del supporto dei sostenitori.

Molina ha evidenziato l’attaccamento alla maglia che caratterizza la Spal, un aspetto che lo ha colpito profondamente. “I tifosi sostengono solo la loro squadra locale, ed è qualcosa di unico”, ha spiegato. Dopo la partita, la gioia nello spogliatoio era palpabile: “Abbiamo riso e scherzato, un momento indimenticabile”. La sua dedizione è evidente, e il giovane calciatore riconosce il ruolo fondamentale dei compagni di squadra nel suo successo.

La doppietta come riscatto personale

La prestazione di Molina è stata ancor più significativa considerando il rosso ricevuto durante una partita contro l’Entella, che gli era costato tre turni di squalifica. “È stato un momento difficile, ma ho sfruttato quel tempo per allenarmi e migliorarmi”, ha affermato. La voglia di dimostrare il proprio valore ha alimentato la sua determinazione e, una volta tornato in campo, ha ottenuto risultati straordinari.

Riflettendo sulla sua carriera, ha affermato: “Non so se questo sia il picco della mia carriera, ma so quanto ho lavorato per arrivare qui. La salvezza con la Spal è una grande soddisfazione”. Questa doppietta rappresenta un momento di redenzione e un passo importante nel suo percorso professionale.

Un futuro incerto ma promettente

Molina tornerà alla Vis Pesaro, ma il suo futuro rimane da definire. “Ora voglio godermi un po’ di vacanza prima di prendere decisioni”, ha detto. La sua esperienza a Ferrara ha lasciato un segno profondo, e il calciatore non esclude la possibilità di rimanere. “Una parte del mio cuore rimarrà qui”, ha affermato, mostrando il legame speciale creato con la città e i suoi tifosi.

Nato a Rosario, in Argentina, Molina ha sempre sognato di diventare calciatore, un desiderio che lo ha spinto a lasciare la sua terra natale. “Ho preso un volo per l’Europa con una valigia vuota, senza nulla”, ha raccontato. La sua determinazione e il desiderio di migliorare la vita della sua famiglia lo hanno portato a intraprendere questo viaggio.

Le radici argentine e l’amore per il calcio

La sua infanzia a Rosario è stata segnata dalla passione per il calcio, e Molina ha avuto l’opportunità di giocare nel Rosario Central, la squadra del suo cuore. “Ho sempre sognato di emulare giocatori come Batistuta e Marco Ruben“, ha dichiarato, esprimendo ammirazione per le leggende del calcio argentino.

Molina ha anche parlato del suo legame con la famiglia, sottolineando quanto siano stati fondamentali per il suo percorso. “Sono molto legato ai miei genitori e alla mia fidanzata. Sono stati sempre al mio fianco, e la loro paura quando sono partito si è trasformata in orgoglio”, ha concluso, evidenziando l’importanza del supporto familiare nel suo viaggio verso la realizzazione dei suoi sogni.