Merckx rivela: “Mi proposero somme ingenti per ritirarmi dal Giro, coinvolto nel doping”

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Eddy Merckx, il leggendario ciclista belga, si avvicina al traguardo degli 80 anni, un traguardo che festeggerà il 17 giugno 2025. In un’intervista esclusiva rilasciata al Corriere della Sera, il campione ha ripercorso la sua straordinaria carriera, fatta di successi e polemiche, rivelando anche dettagli inediti su un episodio controverso legato al Giro d’Italia del 1969.

Un passato ricco di successi

La carriera di Eddy Merckx è costellata da una serie impressionante di trionfi. Con cinque vittorie al Giro d’Italia e altrettante al Tour de France, il ciclista ha conquistato anche tre titoli mondiali, per un totale di oltre cinquecento vittorie. Questi risultati lo hanno consacrato come uno dei più grandi ciclisti di tutti i tempi. Nella sua intervista, Merckx ha condiviso ricordi vividi di momenti significativi, sottolineando il suo attaccamento alla competizione e alla sportività.

Merckx ha affrontato anche il tema del doping, un argomento delicato e spesso associato al suo nome. La sua espulsione dal Giro d’Italia del 1969, avvenuta dopo la tappa di Savona, è stata un episodio che ha segnato la sua carriera. Il ciclista belga è stato trovato positivo a due stimolanti, ma insiste sull’assenza di sostanze vietate nel suo organismo.

Il controverso episodio del Giro del 1969

Merckx ha rievocato il momento della sua espulsione, chiarendo che gli era stata offerta una somma di denaro per “vendere” il Giro. “Rudy Altig della Salvarani mi propose un compenso sostanzioso. Se avessi accettato, forse non sarei risultato positivo”, ha dichiarato. Tuttavia, il campione belga ha ribadito la sua posizione: “Un Giro non si vende”.

Eddy Merckx ha descritto la situazione in cui si trovava al momento del controllo antidoping: “Ero in rosa e sapevo di essere sotto osservazione. Non avevo alcun motivo di doparmi, soprattutto in una tappa pianeggiante che avevo quasi vinto”. Il ciclista ha raccontato di aver pianto dopo il fermo e di come la sua squadra, guidata dal patron Vincenzo Giacotto, avesse effettuato ulteriori analisi per confermare la sua innocenza. “Se fossi stato positivo, mi avrebbe cacciato. Ma ero negativo”, ha concluso Merckx, lasciando trasparire il suo dispiacere per l’accaduto.

La carriera di Eddy Merckx è un mix di successi straordinari e momenti di grande difficoltà, che continuano a far discutere il mondo del ciclismo. Con il suo ottantesimo compleanno in arrivo, il campione belga rimane una figura centrale nella storia dello sport, un simbolo di determinazione e passione.