Il centrocampista francese Enzo Le Fée, in un’intervista rilasciata a ‘The Times’ il 23 maggio 2025, ha espresso la sua determinazione a rimanere al Sunderland, squadra che sta lottando per la promozione in Premier League. La finale playoff, che si svolgerà tra lo Sheffield e il Sunderland, rappresenta un crocevia fondamentale per il futuro del calciatore e del club. In caso di successo, il Sunderland dovrà esercitare l’obbligo di riscatto, versando alla Roma la somma di 23,5 milioni di euro.
Le Fée ha raccontato come la chiamata del Sunderland sia stata accolta con entusiasmo. “Ho subito comunicato al mio agente il desiderio di aiutare il Sunderland e il mister Le Bris a raggiungere la promozione”, ha affermato. Il giocatore ha anche riflettuto sul suo periodo alla Roma, dove, a causa dell’arrivo di Claudio Ranieri, ha perso il posto da titolare. “Il mister cercava una squadra più fisica per allontanarsi dalla zona retrocessione, e così non ho più avuto spazio”, ha spiegato.
L’esperienza al Sunderland, secondo Le Fée, è stata positiva sin dal primo giorno. “Mi è piaciuto tutto, dal primo allenamento. Mi sento a mio agio in campo, cosa che avevo perso a Roma“, ha dichiarato. Il centrocampista ha anche sottolineato come il suo approccio al gioco sia cambiato: “Quando riesco a divertirmi e a giocare bene, do il massimo in campo”.
Parlando della possibilità di una promozione in Premier League, Le Fée ha affermato con fermezza: “Voglio restare al Sunderland l’anno prossimo, ci lavoro da sei mesi. Questa partita è la più importante della mia vita”. La sua determinazione è palpabile, e il giocatore sembra pronto a dare tutto per il club.
Durante l’intervista, Le Fée ha anche condiviso un capitolo doloroso della sua vita, la morte del padre, avvenuta per suicidio. “Quando avevo sei anni, dissi a mio padre che il suo treno aveva preso una cattiva strada, mentre io avrei seguito quella buona”, ha raccontato. Questo tragico evento ha avuto un impatto profondo sulla sua vita, influenzando non solo il suo percorso personale ma anche la sua carriera calcistica.
“Mi ha sempre messo in campo, era un grande giocatore. Dall’età di otto anni fino ai venti, andavo a trovarlo in prigione”, ha rivelato. La sua storia si fa ancora più toccante quando ricorda il giorno della morte del padre, quando aveva vent’anni. “Era mercoledì e l’ho trovato nel suo letto. Il giorno dopo dovevo andare ad allenarmi, e ho continuato a farlo, nonostante il dolore”, ha spiegato.
Le Fée ha concluso dicendo che, nonostante le difficoltà, ora si sente libero di parlare della sua esperienza. La sua forza e determinazione sono evidenti, mentre si prepara a vivere una delle partite più significative della sua carriera.