Jacobs: “Non credo che Tortu fosse a conoscenza dello spionaggio”

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Il 29 aprile 2025, Marcell Jacobs, il campione olimpico e primatista europeo nei 100 metri, ha rilasciato un’intervista a Milano durante la trasmissione “Belve”, condotta da Francesca Fagnani. L’atleta ha affrontato con sincerità l’inchiesta della Procura di Milano che coinvolge Giacomo Tortu, fratello e manager di Filippo Tortu, suo compagno di squadra e rivale. Jacobs ha espresso il suo disappunto per la situazione, rivelando che la notizia lo ha colto di sorpresa.

Il caso di spionaggio e le sue conseguenze

Jacobs ha dichiarato di sentirsi profondamente colpito dalla violazione della sua privacy, un aspetto che ha definito come uno dei più fastidiosi nella vicenda. “Quando ho vinto le Olimpiadi, ho in un certo senso oscurato il percorso di Filippo dal 2018″, ha spiegato. L’atleta ha anche accennato alle voci di doping che lo hanno circondato, sottolineando come la pressione mediatica e le speculazioni abbiano influito sulla sua carriera. Jacobs ha affermato di non poter immaginare che Filippo fosse a conoscenza delle azioni del fratello, aggiungendo che, se dovesse emergere il contrario, sarebbe “una batosta” per lui e per la squadra della staffetta.

Il campione ha anche rivelato di non aver avuto finora l’opportunità di incontrare Filippo, anticipando che un eventuale incontro sarebbe carico di imbarazzo. La questione del licenziamento di Giacomo da parte di Filippo è stata sollevata, ma Jacobs ha risposto che non crede che ciò sia accaduto, pur ammettendo che lui stesso avrebbe preso una decisione simile.

Il rapporto con il padre

Durante l’intervista, Jacobs ha toccato un tema particolarmente delicato: il suo difficile rapporto con il padre. Ha confessato di aver vissuto un’infanzia segnata dalla mancanza di questa figura, descrivendo come, da bambino, avesse creato un’immagine idealizzata di lui. “A scuola, vedevo i disegni dei miei compagni che rappresentavano famiglie, mentre io disegnavo solo mia madre”, ha raccontato. La prima volta che ha visto suo padre, a 12 anni, non ha provato emozioni, considerandolo un estraneo.

Jacobs ha spiegato che solo in preparazione alle Olimpiadi ha iniziato a superare il muro emotivo che lo separava dal padre, un passo che ha contribuito alla sua crescita personale e sportiva. Questo cambiamento ha segnato l’inizio di una nuova fase della sua vita, culminata con i successi ottenuti in pista.

La trasmissione ha offerto uno spaccato sincero e profondo della vita di Marcell Jacobs, mettendo in luce le sfide personali e professionali che ha affrontato nel corso degli anni.