Inchiesta “doppia curva”: il pubblico ministero richiede 10 anni per Lucci, ex leader degli ultrà del Milan

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Il 23 maggio 2025, il pubblico ministero della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, Paolo Storari, ha avanzato una richiesta di 10 anni di reclusione per Luca Lucci, noto come il capo della Curva Sud del Milan. Lucci è accusato di essere il mandante del tentato omicidio dell’ultrà Enzo Anghinelli e di associazione per delinquere finalizzata a aggressioni ed estorsioni. La proposta di condanna è stata presentata durante la requisitoria che si sta svolgendo nell’aula bunker del carcere di San Vittore, nell’ambito del processo riguardante le dinamiche delle curve di San Siro.

Le accuse e il processo

Luca Lucci, figura di spicco tra i tifosi rossoneri, è al centro di un caso che ha suscitato notevole attenzione mediatica e sociale. Le accuse che gravano su di lui non si limitano solo al tentato omicidio di Anghinelli, avvenuto nel 2019, ma si estendono anche a un’organizzazione criminale che ha operato all’interno del mondo del tifo milanese. La DDA ha evidenziato come Lucci, insieme ad altri membri della curva, abbia orchestrato una serie di atti violenti e intimidatori, destinati a mantenere il controllo sulle attività illecite legate al tifo.

Oltre a Lucci, il pm ha chiesto una condanna di 10 anni anche per Daniele Cataldo, considerato il vice di Lucci e ritenuto l’esecutore materiale del tentato omicidio. La requisitoria ha messo in luce le modalità con cui i due, insieme ad altri ultrà, avrebbero operato per intimidire e controllare non solo i tifosi avversari, ma anche altri gruppi all’interno della stessa tifoseria.

Richieste di condanna per altri ultrà

Il processo non si limita ai soli Lucci e Cataldo. Sono state avanzate ulteriori richieste di condanna per altri ultrà milanisti coinvolti in episodi di violenza e intimidazione. La DDA ha sottolineato come le azioni di questi individui abbiano contribuito a creare un clima di paura e di illegalità che ha caratterizzato il tifo organizzato a Milano. Si prevede che le richieste di condanna si estendano anche agli ultrà interisti, in un contesto di rivalità che ha visto episodi di violenza tra le due fazioni.

La situazione attuale nel mondo del calcio milanese desta preoccupazione e il processo in corso rappresenta un passo significativo verso la lotta contro la criminalità organizzata legata al tifo. La requisitoria continua e si attende con interesse l’evoluzione del caso e le eventuali sentenze che potrebbero scaturire da questo processo.