Il bus della Bahrain Victorious: un mezzo confortevole e all’avanguardia

Il Giro d’Italia rappresenta non solo una competizione ciclistica di alto livello, ma anche un’opportunità per esplorare il mondo che circonda gli atleti. All’interno dei bus delle squadre partecipanti, che misurano quasi 14 metri di lunghezza e pesano 21 tonnellate, si nasconde un microcosmo dedicato al benessere degli sportivi. Il 22 maggio 2025, da Modena, il nostro inviato Luca Bianchin ci offre uno sguardo approfondito su queste strutture mobili.

La vita a bordo del bus

Il bus di una squadra al Giro d’Italia è molto più di un semplice mezzo di trasporto. Con un valore di circa mezzo milione di euro, questi veicoli sono progettati per ospitare fino a otto persone. Si possono trovare schierati alla partenza di ogni tappa, pronti ad accogliere i ciclisti al termine delle loro fatiche. Dopo aver tagliato il traguardo, gli atleti si affrettano verso il bus, dove avviene il rituale post-gara: docce rinfrescanti, massaggi rigeneranti e pasti bilanciati per recuperare le energie. La presenza di docce e spazi comuni, come salottini e cucine, rende questi bus delle vere e proprie case in movimento.

Specifiche tecniche e prestazioni

La squadra Bahrain Victorious, guidata dall’atleta Antonio Tiberi, utilizza un Man Lion’s Coach immatricolato nel 2024. Con una lunghezza di 13,36 metri e un’altezza di 3,87 metri, questo bus pesa 21 tonnellate, incluso l’allestimento. Il motore, un potente 6 cilindri da 12,4 litri, offre una potenza di 460 cavalli e una coppia massima di 2.100 nanometri. Il serbatoio, capace di contenere 525 litri di diesel, consente di percorrere annualmente tra i 40.000 e i 50.000 chilometri, seguendo la squadra in diverse competizioni, tra cui il Giro, il Tour e la Vuelta. In Italia, per condurre un veicolo di questo tipo, è necessaria la patente di categoria D.

L’allestimento e il costo

L’allestimento del bus della Bahrain è stato realizzato da Rioja Vehicles, un’azienda spagnola che ha curato anche i veicoli di altri sportivi famosi. L’autista, Aljaž Omrzel, è un ex ciclista che ha trovato un modo alternativo per rimanere nel mondo del ciclismo, vicino al fratello Jakob, giovane promessa del team. Omrzel descrive il bus come un ambiente completo, dotato di cucina, frigoriferi, macchina del caffè, divani e TV, tutti elementi fondamentali per il comfort degli atleti. Con un costo di 500.000 euro, il bus rappresenta un investimento significativo per la squadra, offrendo un luogo dove i ciclisti possono rilassarsi e prepararsi per le gare.

L’evoluzione futura dei bus

Osservando le immagini dei bus delle squadre di epoche passate, è evidente come la tecnologia abbia rivoluzionato il ciclismo. Aljaž Omrzel condivide le sue previsioni per i prossimi 5-10 anni, evidenziando che la richiesta di spazi più ampi diventerà sempre più cruciale. Secondo lui, i team adotteranno autobus estendibili, che potranno aumentare le loro dimensioni una volta parcheggiati. Questo sviluppo non sarà privo di sfide, soprattutto in città con strade strette o durante le manovre in montagna. Tuttavia, Omrzel afferma di non aver mai avuto difficoltà significative, sebbene situazioni complicate possano presentarsi, come dimostrato dalle recenti lamentele di Tiberi riguardo alla chiusura in volata da parte di Bernal.

Published by
Luisa Bergamotto