Aristide Guarneri, ex calciatore della storica Inter, si racconta in un’intervista rilasciata il 25 maggio 2025 a Milano. A 87 anni, vive serenamente con la sua famiglia a Cremona, dove trascorre il tempo libero portando a spasso il suo cane, Rocky, un lupo cecoslovacco di 50 chili. Nonostante la sua età , Guarneri mantiene viva la passione per il calcio, leggendo quotidiani e seguendo le partite. La sua carriera, che lo ha visto giocare anche per il Bologna e il Napoli, è costellata di successi e ricordi indelebili.
Il percorso di un campione
Guarneri ha avuto una carriera ricca di eventi significativi. Ha iniziato a calcare i campi da calcio nel 1958, esordendo con l’Inter in un’amichevole contro la nazionale brasiliana, un incontro che si concluse con una sconfitta per 4-0. Nonostante il risultato, l’ex difensore ricorda con orgoglio il suo debutto e il fatto che a segnare fu un giovane Altafini, all’epoca conosciuto come Mazola. La sua prima partita in Serie A, invece, è stata contro la Spal, in cui la squadra di Milano trionfò con un clamoroso 8-0, grazie a una straordinaria prestazione di Angelillo.
Le coppe europee e la Nazionale
Guarneri ha vissuto anche momenti indimenticabili nelle competizioni europee. Il suo esordio nelle coppe risale al 1958, quando l’Inter affrontò l’Olympique Lione nell’Arena, vincendo 7-0. Questo torneo, la Coppa delle Fiere, è considerato il precursore della Coppa UEFA e dell’Europa League. Per quanto riguarda la Nazionale, il suo debutto avvenne in un’amichevole contro il Brasile di Pelè, dove l’Italia si impose per 3-0. Quella partita rappresentò un momento di grande gioia per Guarneri, che aveva già conquistato il suo primo scudetto con l’Inter.
L’influenza di Herrera
Un capitolo fondamentale della carriera di Guarneri è legato all’allenatore Helenio Herrera. L’ex calciatore descrive Herrera come un innovatore, capace di trasformare non solo il gioco dell’Inter, ma anche la mentalità dei giocatori. Sotto la sua guida, l’Inter ha raggiunto vette straordinarie, vincendo trofei e imponendosi nel panorama calcistico europeo. Guarneri ricorda come l’allenatore fosse un motivatore eccezionale, capace di preparare i suoi giocatori alle sfide più impegnative con strategie mirate e un’attenzione ai dettagli che ha fatto la differenza.
Le finali e il futuro dell’Inter
Guarneri ha disputato tre finali, vincendone due. Ricorda con rammarico la sconfitta contro il Celtic nel 1967, sottolineando l’importanza di avere in campo i migliori giocatori per affrontare le grandi sfide. Riguardo all’Inter di Simone Inzaghi, l’ex stopper esprime un cauto ottimismo per la finale di Champions League contro il Paris Saint-Germain. Pur riconoscendo la forza dell’avversario, Guarneri crede fermamente nelle potenzialità della sua ex squadra, sottolineando che il risultato è aperto e che ogni finale è una storia a sé.