Gli Stati Uniti abbassano al 15% i dazi sulle auto provenienti da Messico e Canada

Il governo degli Stati Uniti ha annunciato una significativa modifica alla tariffa media sulle auto importate da Messico e Canada, passando dal 25% al 15%. La notizia è stata comunicata dal ministro dell’Economia messicano, Marcelo Ebrard, attraverso un videomessaggio pubblicato su X il 2 gennaio 2025. Questa riduzione è vincolata al rispetto delle norme di origine previste dall’Accordo tra Stati Uniti, Messico e Canada (Usmca). In caso di non conformità, le importazioni saranno nuovamente soggette alla tariffa del 25%.

Accordo favorevole per l’industria automobilistica

Nel suo messaggio, Ebrard ha descritto l’accordo come “molto positivo”, sottolineando l’importanza di stabilire un trattamento preferenziale per l’industria automobilistica di Messico e Canada rispetto ad altre nazioni. Questo è stato uno degli obiettivi principali delle trattative condotte negli ultimi mesi. La riduzione dei dazi, che varia tra il 40 e il 50% rispetto ad altre nazioni, rappresenta una strategia per promuovere la competitività del settore automobilistico nella regione.

Il ministro ha spiegato che il decreto non solo riduce le tariffe, ma si basa anche su una stima accurata dei componenti statunitensi utilizzati nella produzione. Inoltre, il decreto comprende una definizione di produzione che abbraccia anche l’assemblaggio, rendendo più accessibile l’ingresso dei veicoli sul mercato statunitense.

Implicazioni economiche

Questa decisione avrà un impatto significativo sulle relazioni commerciali tra Stati Uniti, Messico e Canada, poiché mira a incentivare la produzione locale e a garantire che i veicoli importati rispettino determinati standard di origine. L’accordo potrebbe anche influenzare le strategie delle case automobilistiche, che potrebbero rivedere i loro piani di produzione e assemblaggio in risposta a queste nuove norme tariffarie.

In un contesto globale in continua evoluzione, la modifica delle tariffe potrebbe rafforzare la cooperazione economica tra i tre Paesi e contribuire a stabilire un mercato automobilistico più integrato. Tuttavia, resta da vedere come reagiranno le altre nazioni e quali potrebbero essere le ripercussioni sul mercato globale delle automobili nei prossimi mesi.

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Irene Serluti