La stagione calcistica del Milan 2024-2025 ha portato a una serie di eventi drammatici, culminati con la mancata qualificazione alle competizioni europee. Dopo una sconfitta decisiva a Roma, il club rossonero ha ufficialmente chiuso le porte a qualsiasi possibilità di partecipazione alle coppe. Questo esito negativo rappresenta un evento raro, poiché non si verificava dal campionato 2015-2016. La situazione attuale evidenzia un percorso in salita per il Milan, che ha visto sfumare anche l’accesso alla Europa League a seguito della sconfitta in finale di Coppa Italia contro il Bologna. La sconfitta per 3-1 contro i giallorossi ha segnato un ulteriore colpo alla già fragile stagione, rendendo impossibile anche l’accesso alla Conference League. Da quando Silvio Berlusconi ha lasciato la presidenza, il Milan ha vissuto quattro stagioni senza competizioni europee, l’ultima delle quali risale al 2018-2019, in quel caso per motivi legati a questioni extra-campo.
2015-2016: un’annata da dimenticare
La stagione attuale del Milan ricorda molto quella del 2015-2016, quando il club affrontò un periodo di crisi profonda. In quell’anno, la squadra subì due cambi di allenatore, passando da Sinisa Mihajlovic a Cristian Brocchi, e perse la finale di Coppa Italia contro la Juventus. Nonostante un investimento di oltre cento milioni sul mercato, il Milan concluse il campionato al settimo posto, mancando l’accesso a qualsiasi competizione europea. Quella stagione fu segnata da un derby di campionato vinto per 3-0, ma non bastò a risollevare le sorti di una squadra in difficoltà . Il Milan, in quegli anni, oscillava tra il decimo e l’ottavo posto, segnando il declino dell’era Berlusconi, che si concluse ufficialmente nell’agosto 2016 con la cessione a un gruppo di investitori cinesi guidati da Yonghong Li.
La ripartenza dopo il fallimento
La stagione successiva, 2016-2017, vide il Milan ripartire con un nuovo proprietario e un nuovo allenatore, Vincenzo Montella. Il club si rinforzò con prestiti e acquisti mirati, come Lapadula, José Sosa e Gustavo Gomez. Montella riuscì a portare la squadra all’ottavo posto nel girone d’andata e, a gennaio, conquistò la Supercoppa italiana contro la Juventus. Carlos Bacca si distinse come capocannoniere, contribuendo a un sesto posto finale che garantì il ritorno in Europa dopo tre anni di assenza. In un curioso ribaltamento, il Milan ottenne la qualificazione battendo proprio il Bologna alla penultima giornata, mentre otto anni dopo, gli emiliani si vendicarono nella finale di Coppa Italia.
2018-2019: tra caos e cambiamenti
Il 2018-2019 fu un altro anno turbolento per il Milan, caratterizzato da numerosi cambiamenti e problemi extra-campo, in particolare legati al fair play finanziario. Il Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) inizialmente escluso il club dalle competizioni UEFA, ma successivamente lo riammise in Europa League. L’estate del 2018 portò notevoli cambiamenti in società : il fondo americano Elliott subentrò, portando a un rinnovamento ai vertici. Gattuso rimase come allenatore, ma le spese sul mercato, che superarono i 150 milioni, non portarono ai risultati sperati. Nonostante un quinto posto finale che garantì la partecipazione alle competizioni europee, il 28 giugno successivo il TAS escludette ufficialmente il Milan dall’Europa League per violazioni delle normative finanziarie.
Ripartenza e nuove sfide
La stagione 2019-2020 si rivelò particolarmente complessa, con Leonardo che si dimise e Maldini che assunse il ruolo di direttore tecnico. Marco Giampaolo fu scelto come allenatore, ma la sua avventura durò solo tre mesi. L’arrivo di Stefano Pioli e l’inserimento di Ibrahimovic e Kjaer nel mercato di gennaio riuscirono a risollevare la squadra. Nonostante le difficoltà legate alla pandemia, il Milan raggiunse la semifinale di Coppa Italia e chiuse il campionato al sesto posto, garantendo così un posto nel secondo turno preliminare di Europa League.
Altri precedenti nella storia del Milan
Guardando indietro all’era Berlusconi, il primo episodio di esclusione dalle coppe europee risale alla stagione 1996-1997, quando il Milan, campione d’Italia in carica, chiuse undicesimo in Serie A. Un fallimento totale, sotto la guida di due allenatori, Tabarez e Sacchi. L’anno successivo, 1997-1998, si rivelò altrettanto deludente, con il Milan che terminò al decimo posto e perse anche la finale di Coppa Italia contro la Lazio.