Da “gran ballotta” a “fotta”: il dizionario dell’italiano e il fenomeno di Bologna

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Enrico Brizzi, noto scrittore bolognese, ha condiviso su Sportweek un’interessante riflessione sui termini in dialetto bolognese che raccontano il clamoroso successo del Bologna in Coppa Italia, un trionfo che ha galvanizzato la città emiliana. Il 24 maggio 2025, mentre il Bologna festeggiava la vittoria, il sindaco Matteo Lepore ha espresso la sua gratitudine nei confronti di Vincenzo Italiano, l’allenatore che ha interrotto un digiuno di trofei lungo cinquant’anni.

Il trionfo in coppa italia

Il Bologna ha conquistato la tanto agognata Coppa Italia, sollevando il trofeo al cielo dell’Olimpico di Roma. Il sindaco Lepore, presente tra le tribune, ha dichiarato che la città è pronta a dare tutto a Italiano, il tecnico che ha riportato il club ai vertici del calcio italiano. La vittoria, che mancava dal 1974, ha riacceso l’entusiasmo tra i tifosi, che hanno vissuto una notte indimenticabile. Il primo cittadino ha annunciato che il mister riceverà il Nettuno d’oro, il massimo riconoscimento cittadino, e che è già entrato nella “hall of fame” di Bologna. Questo traguardo ha un significato speciale, considerando che la stagione era iniziata in modo difficile, con il Bologna che si trovava a dover affrontare il difficile compito di sostituire un allenatore ben voluto come Thiago Motta.

Le sfide iniziali

L’arrivo di Vincenzo Italiano a Bologna non è stato privo di difficoltà. Il club, reduce da una stagione di successo, ha dovuto affrontare l’uscita di giocatori chiave come Zirkzee e Calafiori, trasferitisi in Premier League. Questo ha reso il compito di Italiano ancora più arduo, poiché si trovava a dover sostituire talenti considerati insostituibili. La pressione era palpabile, e la sua reputazione era già messa alla prova a causa delle finali perse con la Fiorentina. Nonostante le critiche e le incertezze, il tecnico ha dimostrato di avere il carattere necessario per affrontare queste sfide.

Il mercato e le aspettative

Durante il mercato estivo, il Bologna ha affrontato una serie di incertezze. La rosa sembrava ridotta e priva di esperienza, alimentando i dubbi tra i tifosi. Due fazioni si sono formate: da un lato, i sostenitori incrollabili che credevano nel progetto, e dall’altro, quelli che temevano un possibile fallimento. In questo contesto, Italiano ha dovuto familiarizzare con il gergo locale, imparando a gestire le aspettative e le critiche dei tifosi, che non hanno mai risparmiato commenti pungenti.

Il supporto dei veterani

Per affrontare le difficoltà, Italiano ha ricevuto supporto dai senatori dello spogliatoio, in particolare da Orsolini, un giocatore molto amato a Bologna. Il tecnico ha dovuto apprendere il dialetto locale, un linguaggio ricco di espressioni che riflettono la cultura e la tradizione della città. Termini come “fotta”, che indica la voglia di dare il massimo, e “ballotta”, che descrive la compagnia tra amici, sono diventati parte del suo vocabolario. La capacità di Sartori, il dirigente del club, di evitare giocatori problematici ha contribuito a mantenere un ambiente positivo e coeso all’interno della squadra.

Un sogno che diventa realtà

Con il passare della stagione, Vincenzo Italiano ha potuto abbracciare la cultura bolognese, esprimendo il suo orgoglio di essere parte della comunità. La sua affermazione “a sÃ¥n bulgnais anca me”, che significa “sono bolognese anch’io”, riflette il legame che ha creato con i tifosi. In conferenza stampa, sarebbe bello sentirlo esprimere la speranza di un futuro ancora più luminoso, con la consapevolezza che il sogno di vincere è diventato realtà. La stagione del Bologna, ora celebrata con entusiasmo, rappresenta un capitolo importante nella storia del club e nella vita dei suoi tifosi.