Giacomo Martiradonna riporta da Milano, il 28 aprile 2025, un fenomeno in crescita che sta attirando l’attenzione di esperti e famiglie: i disturbi alimentari tra i bambini e i ragazzi. Negli ultimi anni, i centri specializzati hanno registrato un aumento significativo di diagnosi, in particolare di un disturbo noto come ARFID, acronimo di Avoidant Restrictive Food Intake Disorder. Questo disturbo si manifesta attraverso comportamenti alimentari estremamente selettivi, come il rifiuto di intere categorie di cibi o la paura di soffocare durante l’assunzione di alimenti solidi.
L’ARFID è diventato una preoccupazione crescente, con dati che mostrano un incremento del 65% nelle diagnosi dal 2019, secondo l’Ospedale Bambino Gesù di Roma. Al secondo posto tra i disturbi alimentari, dopo l’anoressia nervosa, l’ARFID colpisce in modo particolare i più giovani. Ma quali sono le caratteristiche di questo disturbo e come si può affrontare?
Che cos’è l’ARFID
L’ARFID è stato introdotto nel 2013 nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) come un disturbo alimentare contraddistinto da un’assunzione di cibo fortemente limitata. Le cause possono variare: una scarsa sensibilità alla fame, una selettività eccessiva basata su fattori sensoriali come il colore e la consistenza dei cibi, oppure una marcata paura di soffocamento. La diagnosi di ARFID viene effettuata quando il comportamento alimentare del bambino interferisce con la crescita, provoca carenze nutrizionali significative o limita le interazioni sociali. Infatti, molti bambini rifiutano di partecipare a feste o eventi scolastici per timore di non trovare cibo adatto alle loro esigenze.
Chi colpisce e a che etÃ
L’ARFID si presenta principalmente tra i 6 e i 10 anni, sebbene possa iniziare già in età prescolare. A differenza di altri disturbi alimentari, sembra colpire più frequentemente i maschi. Le famiglie devono essere particolarmente attente ai segnali di questo disturbo, poiché un intervento precoce può fare la differenza nella gestione della situazione.
Conseguenze sulla salute
La malnutrizione rappresenta una delle problematiche più gravi associate all’ARFID. I bambini affetti possono sperimentare perdita di peso, ritardi nella crescita e riduzione della massa muscolare. La carenza di nutrienti essenziali, come il ferro, può portare a condizioni come l’anemia, con conseguenti stanchezza cronica e difficoltà di concentrazione. In casi estremi, la mancanza di nutrienti può causare deficit vitaminici severi, inclusi problemi come lo scorbuto. Sul piano psicologico, l’ARFID può influenzare negativamente la vita sociale dei bambini, creando avversione verso situazioni conviviali e generando isolamento e ansia.
Strategie per affrontare l’ARFID
L’approccio terapeutico all’ARFID è multidisciplinare e coinvolge sia il bambino che la famiglia. È fondamentale riconoscere precocemente i segnali e rivolgersi a centri specializzati per prevenire complicazioni più gravi. Il trattamento include generalmente un supporto psicologico e nutrizionale, con percorsi di desensibilizzazione ai cibi evitati e tecniche per ridurre l’ansia associata ai pasti. È essenziale il coinvolgimento della famiglia, poiché la situazione può generare ansia anche nei genitori, alimentando dinamiche che, senza volerlo, possono aggravare il problema.